CHI SONO GLI ANGELI?
Chi sono e che caratteristiche hanno gli angeli:
Oggi si parla molto di angeli e molto spesso lo si fa a sproposito. Per alcuni i neonati o i bambini che muoiono prematuramente diventano angeli, dopo la loro morte spuntano loro le alucce e diventano gli spiriti protettori dei loro famigliari.
Per altri un angelo è una persona cara adulta, defunta, che come i piccoli bambini rimane vicina alla sua famiglia per vegliare su di essa e proteggerla. Per altri ancora gli angeli sono gli spiriti guida che si manifestano durante le sedute spiritiche, la scrittura automatica o nelle esperienze yoga, new age e nei cosiddetti viaggi astrali, o viaggi fuori dal corpo. Per altri ancora, che interpretano erroneamente dei brani biblici (2Re 2:11-12; Ezechiele 1;10), gli angeli sono gli extraterrestri, gli ufo, che molte persone affermano di aver incontrato o avvistato guardando il cielo.
Ma chi sono veramente gli angeli? Di fronte alla confusione di questi tempi, l’unico libro al mondo che getta un raggio di luce sull’invisibile mondo spirituale è la Bibbia.
La Sacra Scrittura, infatti, rivela l’esistenza di vari tipi di esseri spirituali, invisibili e immortali, conosciuti con il nome di angeli, i quali furono creati da Dio, per mezzo di Cristo, prima che l’universo materiale fosse creato:
Giobbe 38:1-7 Allora il Signore rispose a Giobbe dal seno della tempesta, e disse: Chi è costui che oscura i miei disegni con parole prive di senno? Cingiti i fianchi come un prode; io ti farò delle domande e tu insegna- mi! Dov’eri tu quando io fondavo la terra? Dillo, se hai tanta intelligenza. Chi ne fissò le dimensioni, se lo sai, o chi tirò sopra di essa la corda da misurare? Su che furono poggiate le sue fondamenta, o chi ne pose la pietra angolare, quando le stelle del mattino cantavano tutte assieme e tutti i figli di Dio alzavano grida di gioia?
Il termine “figli di Dio”, in Giobbe 1:6 e 38:7, sta per “angeli”. Essi vengono qui chiamati “figli” semplicemente perché furono creati direttamente da Dio (nel Nuovo Testamento “figli di Dio” sono tutti coloro che credono in Gesù e che sono per questa ragione rigenerati spiritualmente – vedi Giovanni 1:11-13). Mentre Dio creava tutte le cose visibili, gli angeli Lo lodavano mandando grida di gioia.
Tra gli angeli esiste una scala gerarchica, cioè vi sono diversi gradi di autorità determinati dalle loro differenti cariche e attività, dal loro rango, dalla loro gloria e vicinanza a Dio. E’ chiaro, dunque, che essi differiscono in fatto di potere, avendo alcuni autorità che altri non hanno. L’apostolo Paolo, che fu rapito fino al terzo cielo, cioè il Paradiso, e vide cose inenarrabili (2Corinzi 12:1-4), nelle sue lettere accenna qualcosa riguardo all’organizzazione gerarchica angelica
Colossesi 1:16 ... poiché in lui (n.d.a. nel Figlio) sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui (cfr. Efesini 1:20-21; 1 Pietro 3:22)
In altri brani leggiamo di altre creature angeliche: serafini, cherubini, creature viventi, arcangeli, spiriti-cavallo e angeli comuni. La Bibbia insegna che gli angeli sono molto numerosi: “... mille migliaia ... miriadi di miriadi” (Daniele 7:10); “… moltitudine dell’esercito celeste” (Luca 2:13); “... alla festante riunione delle miriadi angeliche” (Ebrei 12:22).
Nell’Antico Testamento Dio viene definito Jahweh tsevaoth, cioè “Dio degli eserciti”. Egli è il capo supremo di tutto l’esercito celeste.
La natura degli angeli di Dio
- Gli angeli sono spiriti celesti al servizio di Dio: “Essi non sono forse tutti spiriti al servizio di Dio, mandati a servire in favore di quelli che devono ereditare la salvezza?” (Ebrei1:14). In primo luogo sono degli umili servitori di Dio.
- Gli angeli non sono spiriti di defunti, né sono esseri umani glorificati, come pensa qualcuno, ma sono esseri spirituali distinti dall’uomo: “Perché i sadducei dicono che non vi è risurrezione, nè angelo, nè spirito; mentre i farisei affermano l’una e l’altra cosa. Ne nacque un grande clamore; e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi, protestarono, dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo; e se gli avesse parlato uno spirito o un angelo?»” (Atti 23:8-9). È chiaro dunque che angeli e spiriti sono esseri differenti. Leggendo il contesto del brano di Atti e considerando le credenze dei Farisei, inoltre, il termine “spirito” qui si riferisce soltanto allo spirito di una persona defunta e non ad uno spirito di tipo demoniaco. Allo stesso modo gli angeli si distinguono dagli uomini: “Infatti, Egli non viene in aiuto ad angeli, ma viene in aiuto alla discendenza di Abraamo (n.d.a. cioè gli uomini)” (Ebrei 2:16).
- Gli angeli non possiedono un corpo fisico, ma possono assumerlo quando Dio affida loro dei compiti speciali: “Non dimenticate l’ospitalità; perché alcuni praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli” (Ebrei 13:2). In Genesi 18 e 19:1-11 leggiamo di due uomini che insieme al Signore andarono a far visita ad Abraamo e Sara, e mangiarono il cibo offerto loro dal patriarca e da sua moglie. Avevano l’apparenza umana (18:2,16,22; 19:8,10,17), ma in realtà erano angeli (Genesi 19:1,15), gli stessi due angeli che si presentarono in forma umana a Lot per salvare lui e la sua famiglia dal giudizio divino su Sodoma e dei quali i sodomiti volevano abusare (Genesi 19). Nelle Scritture ci sono diversi altri esempi di angeli apparsi in forma umana. Apparire come una persona è differente dal diventare una creatura di carne a tutti gli effetti. Questi angeli abbandonarono la temporanea apparenza umana e ritornarono alla loro condizione angelica non appena conclusero la loro missione.
- Sia quando sono invisibili che quando si rendono visibili gli angeli hanno un aspetto umano, hanno cioè faccia, occhi, bocca, voce, capelli, braccia, mani, gambe e piedi: “allora colui che aveva l’aspetto d’uomo mi toccò di nuovo e mi fortificò” (Daniele 10:18); “La donna andò a dire a suo marito: Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l’aspetto di un angelo di Dio: un aspetto davvero tremendo. Io non gli ho domandato da dove veniva, ed egli non mi ha detto il suo nome” (Giudici 13:6); “Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due uomini in vesti risplendenti; ... hanno trovato il suo corpo, e sono ritornate dicendo di aver avuto anche una visione di angeli, i quali dicono che egli è vivo” (Luca 24:4,23).
- Gli angeli sono immortali: Gesù disse: “(n.d.a. i redenti) neanche possono più morire perché sono simili agli angeli e sono figli di Dio, essendo figli della risurrezione” (Luca 20:36); i risorti non moriranno più, esattamente come gli angeli.
- Gli angeli sono santi: “Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell’uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli” (Marco 8:38). Essi sono santi perché riflettono la santità di Dio.
- Gli angeli sono gloriosi, perché accompagnati dalla gloria e dalla presenza di Dio (Luca 2:9; 9:26); la loro visione può produrre grande timore, turbamento, spavento e perdita delle forze (cfr. Luca 1:12; 2:9; Daniele 10:8-9).
- Gli angeli sono dotati di intelligenza e di sapienza superiore a quella degli uomini, ma non sono onniscienti: “Il tuo servo Ioab ha fatto così per dare un altro aspetto alla vicenda di Absalom; ma il mio signore è saggio come un angelo di Dio e conosce tutto quello che avviene sulla terra” (2Sa.14:20). Leggi anche Matteo 24:36.
- Gli angeli sono umili, non solo perché servono Dio e i cristiani, ma perché sapendo di non sapere tutto, sono desiderosi di imparare e di conoscere, per mezzo della Chiesa, tutto quello che non conoscono del piano di Dio per la redenzione dell’uomo: “affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù” (Efesini 3:10-11) – consideriamo che nel contesto i termini “principati” e “potenze nei luoghi celesti” possono in ugual modo riferirsi a principati e potenze malvagi; “E fu loro rivelato che non per sé stessi, ma per voi, amministravano quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo, mediante lo Spirito Santo inviato dal cielo: cose nelle quali gli an- geli bramano penetrare con i loro sguardi” (1Pietro 1:12). Gli angeli e le altre categorie angeliche a differenza degli uomini non hanno mai sperimentato la redenzione, perciò desiderano saperne di più a riguardo. Gli insegnamenti e la predicazione dei cristiani forniscono loro la conoscenza desiderata e sopperiscono alla loro “angelica ignoranza”.
- Gli angeli sono dotati di grande forza, potenza e autorità, ma non sono onnipotenti: “Benedite il Signore, voi suoi angeli, potenti e forti, che fate ciò ch’egli dice, ubbidienti alla voce della sua parola!” (Salmi 103:20).
- Gli angeli sono esseri personali, maschi e non asessuati, infatti, alcuni dei loro nomi sono: Mikael o Michele (Daniele 10:13), Gabriele (Luca 1:26) - secondo alcuni scritti apocrifi ebraici altri nomi di angeli sarebbero Rafael (Libro di Tobia 12:15), Uriel, Raguel, Sariel e Remiel (Libro di Enoc). Per generazioni i bambini ebrei hanno pregato questa preghiera serale: “Nel nome del Signore, il Dio d’Israele! Possa Mikael essere alla mia destra, Gabriel alla mia sinistra, davanti a me Uriel e dietro di me Rafael, e sul mio capo, la Presenza di Dio”. Sono tutti nomi maschili, non c’è traccia di nomi angelici femminili e quindi non si capisce perché alcuni li ritengano asessuati.
- Gli angeli sono di poco superiori all’uomo, essendo l’uomo “fatto di poco inferiore agli angeli” (Ebrei 2:7), ma dopo la risurrezione, nell’età futura, sarà il contrario: i redenti regneranno con Cristo e giudicheranno gli angeli - probabilmente quelli ribelli asserviti a Satana - (1Corinzi 6:3).
- Gli angeli non devono e non vogliono essere adorati, né si deve loro rivolgere la preghiera, poiché sono delle creature di Dio e non il Creatore “Io, Giovanni, sono quello che ha udito e visto queste cose. E, dopo averle viste e udite, mi prostrai ai piedi dell’angelo che me le aveva mostrate, per adorarlo. Ma egli mi disse: «Guàrdati dal farlo; io sono un servo come te e come i tuoi fratelli, i profeti, e come quelli che custodiscono le parole di questo libro. Adora Dio!»” (Apocalisse 22:8-9), (cfr. Ap.19:9-10; Cl. 2:18-19).
- Gli angeli non ubbidiscono né prendono ordini dagli uomini, ma soltanto da Dio Padre, da Cristo o dalle creature celesti superiori a loro nel rango e nell’autorità: “Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d’angeli?” (Matteo 26:53), (cfr. Ap.15:7,16:1).
- Gli angeli possono spostarsi con grande rapidità poiché possono volare: “Mentre stavo ancora parlando in preghiera, quell’uomo, Gabriele, che avevo visto prima nella visione, mandato con rapido volo, si avvicinò a me all’ora dell’offerta della sera” (Daniele 9:21). Il fatto che gli angeli comuni abbiano delle ali è un luogo comune; infatti, in tutti i brani che si riferiscono ad essi, nemmeno una volta si parla di ali (a differenza delle quattro creature viventi, dei serafini e dei cherubini, dei quali è detto chiaramente che ne hanno). Le creature spirituali come gli angeli non hanno bisogno di ali per volare. In tutte le apparizioni bibliche di angeli comuni, coloro che li videro non notarono la presenza di ali sul loro corpo, ma li descrissero come “uomini” in vesti bianche, risplendenti. Diciamo che non sarebbe una cosa strana se le avessero. Comunque, che abbiano ali o meno non toglie né aggiunge nulla al loro ministero.
- Gli angeli sono spettatori di tutto quello che accade ai cristiani: “Poiché io ritengo che Dio abbia messo in mostra noi, gli apostoli, ultimi fra tutti, come uomini condannati a morte; poiché siamo diventati uno spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini” (1Corinzi 4:9).
Come silenziosi testimoni, essi osservano tutto quello che facciamo e diciamo, le nostre scelte, le nostre cadute, eccetera. Sapendo questo dovremmo essere stimolati a camminare rettamente e fedelmente con Dio.
- Gli angeli gioiscono per la conversione dei peccatori: “Allo stesso modo vi dico, vi sarà gioia presso gli angeli di Dio per un solo peccatore che si ravvede” (Luca 15:10). Essendo spettatori di tutto quello che accade nel mondo, essi possono gioire per la salvezza dei peccatori. Se possono gioire è probabile che essi siano rattristati quando i santi a loro affidati cadono nel peccato.
Tratto dal libro Angeli, Demoni, Esorcismo - volume 1 di Corrado Maggia.